Adozione di minori da genitori dello stesso sesso, maltrattamenti in famiglia e accordi di separazione firmati sotto ricatto.
La Cassazione Civile, alcuni tribunali e le corti d’appello si sono espressi riguardo alla nullità dell’accordo di separazione firmato sotto ricatto, all’adozione da parte di genitori dello stesso sesso di un minore e in tema di maltrattamenti in famiglia.
Con la sentenza n. 1049 del 14-02-2024, la Corte d’Appello di Roma stabilisce che deve essere disapplicato il decreto del ministro dell’interno del 31gennaio 2019 perché illegittimo e deve ordinarsi al ministro dell’Interno di indicare, sulla carta d’identità elettronica valida per l’espatrio del minore in corrispondenza dei nomi della madre biologica e della madre adottiva la qualifica neutra di «genitore», invece che quella di «madre» e «padre» laddove l’adozione in casi particolari è un istituto che pieni effetti e può dar luogo alla presenza di due genitori dello stesso sesso – l’uno naturale, l’altro adottivo – dimostrando che le diciture previste dai modelli ministeriali per la Cie (“padre/madre”) non sono rappresentative di tutte le – legittime – conformazioni dei nuclei familiari e della conseguente filiazione.
Con la sentenza n. 1289 del 14-07-2023, il Tribunale di Venezia stabilisce che va esclusa la possibilità del “simultaneus processus”, nell’ambito del giudizio di divorzile, soggetto a rito speciale, con quella relativa alle questioni dare\avere (e quindi di restituzione e\o pagamento di somme di divisione mobiliare e\o immobiliare ecc.), o altro genere di domande tra le parti (come la domanda di esatto adempimento –peraltro nella fattispecie coinvolgente un terzo- e di risarcimento del danno) che per loro natura non richiedano di essere avanzate nel procedimento speciale diretto alla separazione o allo scioglimento del vincolo matrimoniale, perché trattasi di domande che non legate dal vincolo di connessione, ma in tutto autonome e distinte dalla domanda di separazione e\o divorzio e come tali sono soggette al rito ordinario (Cass. 15 maggio 2001 n. 6660; nello stesso senso, Cass. 12 gennaio 2000 n. 266; Sez. I, sent. n. 4367 del 25-03-2003).
Con la sentenza n. 809 del 12-01-2023, la Cassazione Penale stabilisce che, in tema di maltrattamenti in famiglia, a fronte di condotte abitualmente vessatorie, che siano concretamente idonee a cagionare sofferenze, privazioni ed umiliazioni, il reato non è escluso per effetto della maggiore capacità di resistenza dimostrata dalla persona offesa, non essendo elemento costitutivo della fattispecie incriminatrice la riduzione della vittima a succube dell’agente.
NULLITÀ DELL’ACCORDO DI SEPARAZIONE FIRMATO DAL CONIUGE SOTTO RICATTO DELL’EX
Con la sentenza n. 4440 del 20-02-2024, la Cassazione Civile stabilisce che è nullo l’accordo di separazione firmato dal coniuge ricattato dall’ex sulle visite ai figli e sulla privazione del lavoro nell’azienda di famiglia.
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