Avanzamenti di carriera, licenziamenti per giusta causa e sicurezza sul lavoro

La cassazione civile, alcuni tribunali e le corti d’appello si sono espressi riguardo ai licenziamenti per giusta causa, alla responsabilità sulla sicurezza sul lavoro e in tema di selezione non corretta nell’avanzamento di carriera.

SELEZIONE NON CORRETTA NELL’AVANZAMENTO DI CARRIERA: LIQUIDAZIONE PER DANNO DA PERDITA DI CHANCE?

Con la sentenza n. 15478 del 01-06-2023, la Cassazione Civile stabilisce che il danno da perdita di chance deve essere liquidato con valutazione equitativa ai sensi dell’articolo 1226 Cc tenendo presente ogni elemento di prova ritualmente introdotto nel processo ai fini del giudizio prognostico e comparativo necessario ed ha altresì richiamato l’orientamento secondo cui in mancanza di risultanze sul possibile esito della selezione ove correttamente eseguita, il giudice può ricorrere al criterio residuale del rapporto tra il numero dei soggetti da selezionare e quello dei lavoratori che avrebbero dovuto formare oggetto di selezione, se del caso traendo argomenti di convincimento, circa il grado di probabilità favorevole, anche dal comportamento processuale delle parti, e in particolare dalle carenze di allegazione e prova dei fatti rilevanti e rientranti nell’ambito delle rispettive conoscenze e possibilità di attestazione.

QUANDO È DEFINITIVO IL LICENZIAMENTO DEL LAVORATORE E FINO A QUANDO PUÒ ESSERE IMPUGNATO?

Con la sentenza n. 15397 del 31-05-2023, la Cassazione Civile stabilisce che deve ritenersi definitivo il licenziamento adottato laddove il lavoratore risulta decaduto dal potere di impugnare il provvedimento, dovendosi ritenere valida la comunicazione del recesso datoriale avvenuta per compiuta giacenza della raccomandata al domicilio del lavoratore, valendo la presunzione legale di conoscenza, dovendosi ritenere idonea a dimostrare il perfezionamento del procedimento notificatorio – ossia del pervenimento della comunicazione di licenziamento al domicilio del lavoratore, pur in mancanza di produzione di copia dell’avviso immesso in cassetta, la produzione della ricevuta di invio della raccomandata contenente la lettera di licenziamento, accompagnata dalle schede informative, provenienti da Poste Italiane, dalle quali si desumono la mancata consegna della raccomandata, il suo deposito presso l’ufficio postale, la sua restituzione al mittente all’esito della compiuta giacenza; documentazione ritenuta conducente ai fini probatori e fondativi della presunzione di legale conoscenza, perché estratta dai dati informatici di Poste Italiane, soggetto al quale è affidato il servizio pubblico essenziale rappresentato dal servizio postale universale con attribuzione di funzioni di certificazione.

SICUREZZA SUL LAVORO: RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO E DEL LAVORATORE.

Con la sentenza n. 23723 del 31-05-2023, la Cassazione Penale stabilisce che, in tema di sicurezza sul lavoro, indipendentemente dalla responsabilità del datore di lavoro, incombe sull’operaio che utilizza il macchinario l’obbligo di segnalare il pericolo provocato dal posizionamento di questo di cui secondo norme di normale prudenza si sarebbe dovuto rendere conto.

LEGITTIMITÀ DEL LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA: QUALI PARAMETRI SONO CONSIDERATI?

Con la sentenza n. 15140 del 30-05-2023, la Cassazione Civile stabilisce che, sebbene in tema di licenziamento per giusta causa non sia vincolante la tipizzazione contenuta nella contrattazione collettiva, rientrando il giudizio di gravità e proporzionalità della condotta nell’attività sussuntiva e valutativa del giudice, avuto riguardo agli elementi concreti, di natura oggettiva e soggettiva, della fattispecie, nondimeno la scala valoriale formulata dalle parti sociali deve costituire uno dei parametri cui occorre fare riferimento per riempire di contenuto la clausola generale dell’articolo 2119 Cc: ne consegue che è legittimo il licenziamento adottato all’esito della procedura disciplinare a carico del dipendente laddove la fattispecie concreta è sussunta in quella astratta del contratto collettivo, con valutazione di gravità che giustifica la sanzione espulsiva ancorata alla recidiva plurima nell’infrazione, come da scala valoriale recepita dalle parti sociali, e con verifica se il fatto addebitato, oltre ad essere riconducibile alle disposizioni della contrattazione collettiva che consentono l’irrogazione del licenziamento, è suscettibile di far ritenere la prosecuzione del rapporto pregiudizievole per gli scopi aziendali, con particolare riferimento alla diligente attuazione degli obblighi assunti.

 

Lo studio legale Verona dell’avvocato Tommasini, specializzato in diritto del lavoro e dei lavoratori a Verona, fornisce consulenze legali e assistenza completa per vicende in ambito lavorativo, riguardo a licenziamenti dei lavoratori e sicurezza sul lavoro.