Licenziato per attività di prostituzione extra-lavorativa, Provincia condannata al risarcimento.

Lo avevano licenziato a seguito della scoperta di un suo profilo online sulla pagina di un sito di incontri gay. La Provincia di Verbanio Cuso Ossola era stata condannata dal Tribunale di Torino al risarcimento nei confronti di questo lavoratore nonché il reintegro del posto di lavoro. La Corte di Appello, però, aveva negato che, dietro al licenziamento, ci fosse una discriminazione per l’orientamento sessuale, dato che l’uomo si era reso pubblicamente riconoscibile nella sua attività di prostituzione in alcuni siti internet.
Insistendo affinché gli venisse riconosciuta la discriminazione subita, il lavoratore ha presentato ricorso presso la Corte di Cassazione, sottolineando come la decisione della Provincia sia stata influenzata soprattutto dall’omosessualità del dipendente. La Cassazione ha confermato il risarcimento per il lavoratore, ma non ha classificato il licenziamento come discriminatorio, bensì dettato solo dall’attività di prostituzione esercitata di quest’ultimo, svolta, comunque, nel completo rispetto della sua professione. La Provincia, infatti, non era in alcun modo ricollegabile attraverso il profilo del lavoratore, il quale, addirittura, aveva dichiarato una città di appartenenza diversa da quella reale. Pur riconoscendo l’illegittimità, dunque, la Cassazione non ha definito discriminatorio il risarcimento, condannando il lavoratore al risarcimento delle spese legali nei confronti della Provincia.

 

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“[…] La Corte rigetta il ricorso e condanna la parte ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità che liquida in Euro 100 per esborsi ed in Euro 3500 per compensi professionali, oltre accessori. Ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13, comma 1-quater si da atto della non sussistenza dei presupposti per il versamento da parte del ricorrente dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per il ricorso principale a norma del comma 1-bis dello stesso art. 13. […]”