Affidamento dei figli minori ai nonni e assegni divorzili
La cassazione civile, alcuni tribunali e le corti d’appello si sono espressi in tema di affidamento dei figli minori ai nonni materni, assegno di mantenimento ai figli maggiorenni e riguardo all’assegno divorzile.
AFFIDAMENTO DEI FIGLI MINORI AI NONNI MATERNI
Con la sentenza n. 1426 del 31-03-2023, il Tribunale di Torino stabilisce che non è possibile disporre l’affidamento dei figli minori all’uno o all’altro dei genitori e neppure ad entrambi in forma condivisa, a fronte dei limiti evidenziati nell’esercizio delle funzioni genitoriali che hanno portato all’affidamento dei minori ai nonni materni, con provvedimento del Tribunale per i minorenni. Si conferma, pertanto, la collocazione familiare attuale dei minori, che, come risulta dalle relazioni informative del Servizio Socio sanitari competenti, sta procedendo con positivi effetti per la crescita dei minori stessi, sottolineandosi che tale collocazione garantisce il rapporto con la madre, la quale convive con i propri genitori e figli, dopo l’uscita dalla struttura ove era ricoverata a seguito di ictus che l’ha colpita, mentre con il padre condannato penalmente per maltrattamenti nei loro confronti, nulla è a provvedersi, essendo emersa la totale indisponibilità ad un percorso di riavvicinamento ai figli.
ASSEGNO DI MANTENIMENTO AI FIGLI MAGGIORENNI: QUANDO NE HANNO DIRITTO?
Con la sentenza n. 462 del 16-02-2023, il Tribunale di Foggia stabilisce che, in tema di assegno di mantenimento a carico del genitore, occorre presumere l’autosufficienza nel figlio maggiorenne, salvo che questi fornisca prova contraria, ovvero provi di aver intrapreso un percorso di studi da portare a termine ovvero che dia prova concreta di aver cercato opportunità lavorative che, in mancanza di una specifica professionalità, devono essere ricercate in settori di diverso genere e tipo: ne consegue che la domanda di mantenimento deve essere rigettata se il figlio ha compiuto vent’anni e non risulta frequentare alcun istituto scolastico o essere impegnato in un percorso universitario, ma svolge solo lavori saltuari.
CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DELL’ASSEGNO DIVORZILE
Con la sentenza n. 74 del 11-01-2023, il Tribunale di Torre Annunziata stabilisce che deve essere riconosciuto l’assegno divorzile al coniuge richiedente laddove, nonostante la relazione investigativa e la deposizione dell’investigatore privato, laddove il materiale istruttorio acquisito non è sufficiente per ritenere provata l’esistenza di un legame che abbia assunto i requisiti di una convivenza more uxorio dal momento che dalle dichiarazioni rese dai testimoni indicati dalle parti, invero, non sono emerse circostanze univoche e concordanti in ordine alla durata della relazione affettiva, né, soprattutto, in riferimento alla sussistenza di un vincolo stringente con assunzione degli obblighi di reciproca assistenza.
AUMENTO DELL’ASSEGNO DI DIVORZIO: DA QUANDO DECORRE?
Con la sentenza n. 4450 del 14-02-2023, la Cassazione Civile stabilisce che, in tema di divorzio, l’aumento dell’assegno decorre dalla data del provvedimento presidenziale e non dalla domanda. Il giudice può anticiparne la decorrenza solo con una motivazione ad hoc adeguata al caso concreto. In mancanza resta in vigore la statuizione stabilita in sede di separazione.
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